La Dop Umbria Assisi Spoleto di Marfuga primo posto nella categoria Fruttato Medio. Al ‘Principe di Mascio’ la medaglia d’argento come Fruttato Leggero. In gara 174 etichette da 17 regioni. Incetta di premi nel Lazio. Lectio magistralis del Prof. Maurizio Servili su biodiversità e competitività mondiale.
di Redazione
Produzioni che rappresentano il top della maestria italiana in fatto di olio, di genuinità, di amore per la buona agricoltura. Bottiglie che non si trovano certo sul mercato a 5 euro al litro, perché la qualità ha un costo più che giustificato. Ed è sacrosanto riconoscerla, esaltarla, premiarla. Partendo da queste premesse, si è rinnovato anche quest’anno l’appuntamento con l’Ercole Olivario, il premio nazionale più prestigioso in fatto di olio extravergine di oliva 100% made in Italy, giunto alla sua 25esima edizione. Lazio, Umbria, Marche e Puglia sono state le quattro regioni italiane che hanno conquistato i riconoscimenti più ambiti. La premiazione si è svolta lo scorso sabato a Perugia, nella Sala dei Notari, a Palazzo dei Priori. A guidare il panel di esperti assaggiatori che hanno avuto l’arduo compito di selezionare le migliori produzioni olearie italiane è stata l’agronomo Angela Canale, laziale di origine ma umbra di adozione. Qualche sorpresa e molte conferme, segno che una sempre maggiore consapevolezza dei nostri produttori è la chiave per reggere lo standard di elevata qualità anche in annate particolarmente difficili come quella che ha caratterizzato la stagione produttiva 2016.
In gara 174 etichette provenienti da 17 regioni, di queste solo 99 finalisti di cui 47 Dop/Igp e 52 extravergine. In testa, come detto, il Lazio con 4 premi assegnati. Pari merito al secondo posto con 2 premi ciascuno per l’Umbria, il Lazio e le Marche. Medaglia di bronzo per l’Abruzzo, la Calabria, la Sardegna, la Sicilia e la Toscana con un solo riconoscimento a ciascuna regione.
In Umbria trionfa un nome noto agli intenditori del buon olio: l’Azienda Agricola Marfuga, di Campello sul Clitunno. Francesco Gradassi si è aggiudicato il primo posto nella categoria ‘Fruttato Medio’ con la Dop Umbria Assisi Spoleto. Come da disciplinare, si tratta di un blend di tre cultivar, Moraiolo, Leccino e Frantoio. Il clima, la posizione degli ulivi e il substrato calcareo del terreno, conferiscono a questo olio un sapore fragrante ed erbaceo. Un’eccellenza già da tempo riconosciuta: medaglia d’oro al premio nazionale Ercole Olivario 2013 e più volte finalista in moltissimi altri riconoscimenti (Slow Food, Ais Bibenda, la guida tedesca Merum, Sirena d’Oro di Sorrento, Gambero Rosso). Non per questo viene meno l’emozione ad ogni obiettivo raggiunto. A ritirare il premio, Francesco insieme al padre Ettore, l’ideatore del primissimo progetto del Frantoio Marfuga oggi diventato un punto di riferimento del settore grazie alla caparbietà e alla lungimiranza del figlio Francesco, che a soli 29 anni prese in mano le redini della piccola azienda di famiglia per renderla grande, in Umbria e oggi anche nel mondo. Una storia, quella di Marfuga, che parte da una delle zone più ardue (e proprio per questo spettacolari) dell’Umbria, dove la coltivazione dell’ulivo su colline impervie e a temperature decisamente rigide in inverno, è affidata a uomini capaci, rispettosi del territorio e inclini alla fatica. In una goccia di questo olio, c’è sacrificio e pura passione per il mestiere.
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Altro premio conferito in Umbria è stato il secondo posto nella categoria ‘Fruttato Leggero’ all’olio extravergine ‘Principe di Mascio’ (Dop Umbria Colli Assisi Spoleto) prodotto dalla Società Agricola Mascio srl di Trevi. Genuinità e tracciabilità del prodotto sono i must di questa azienda, insieme a pratiche agricole innovative che preservano e tutelano il territorio, e ad una banca dati che monitora il ciclo delle piante durante l’intero anno per migliorare di volta in volta scelte di attuazione e tecniche produttive.
L’Ercole Olivario è il premio in assoluto più importante in ambito nazionale anche perché le aziende vincitrici saranno accompagnate nella promozione delle loro etichette attraverso la partecipazione agli stand di Unaprol, al Sol di Verona in aprile e a TuttoFood di Milano, a maggio. E’ lì che si svolgeranno cruciali incontri B2B e workshop dedicati alla promozione degli oli vincitori del concorso. “Ancora una volta Ercole Olivario si conferma autentica espressione degli elevatissimi standard raggiunti dai produttori olivicoli italiani – ha dichiarato Giorgio Mencaroni, presidente Comitato Ercole Olivario – a trionfare è l’Italia di qualità che ci rende orgogliosi oltreconfine”.
Nel corso dell’evento si è tenuta la lectio magistralis del Prof. Maurizio Servili, docente di Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Perugia, che ha analizzato i punti di forza e debolezza dell’olio italiano. Un mercato che oggi deve saper affrontare la crisi produttiva per tenere testa ai competitor mondiali, capaci ormai di produrre non solo maggiori quantità rispetto al nostro Paese ma anche buona qualità. Terreno, quest’ultimo, che può essere il solo in cui l’olio extra vergine italiano può vincere la sfida del mercato internazionale.
Ma come? Diventando la Ferrari dell’extra vergine a livello mondiale. L’olio italiano, ha spiegato Servili, ha il vantaggio di essere prodotto col più alto numero di varietà al mondo (se ne utilizzano circa 500, in Spagna appena qualche decina). Sono queste cultivar che conferiscono ai nostri oli composizioni chimiche uniche al mondo: oltre il 70% di acido oleico (nel sud del Mediterraneo 50/60%), grandi quantità di Squalene (potente antiossidante) e vitamina E ma, soprattutto, polifenoli bioattivi. Tutti gli ortaggi, infatti, sono ricchi di polifenoli, antiossidanti che aiutano a prevenire molte forme di tumore, ma solo quelli bioattivi, ha spiegato Servili, hanno effetti benefici. Ebbene, mentre la maggioranza degli ortaggi di questi composti bioattivi ne ha soltanto in minima parte, l’olio extra vergine (e in particolare quello prodotto dalle cultivar italiane) ne ha fino al 90%. Insomma, una qualità altissima ottenuta grazie alla straordinaria e unica biodiversità italiana che dobbiamo essere in grado di spiegare sempre di più al mondo.
TUTTI I VINCITORI ERCOLE OLIVARIO XXV EDIZIONE:
Dop Fruttato Leggero
1° CLASSIFICATO
Olio extravergine Dop Gran Riserva Fruttato
Azienda Accademica Olearia srl di Alghero – Sassari
2° CLASSIFICATO
Olio extravergine Dop “Ogghiu”
Azienda agricola Sanacore Francesco di Guarrato – Trapani
Dop Fruttato Medio
1° CLASSIFICATO
Olio extravergine Dop “Spalia”
Ditta l’Olivaio – Frantorio oleario Srl – Castelleone di Suasa – Ancona
2° CLASSIFICATO
Olio extravergine Dop “La m’nenn”
Azienda Agricola Leone Sabino – Canosa di Puglia – Barletta/Andria/Trani
Dop Fruttato Intenso
1° CLASSIFICATO
Olio extravergine Dop “Olivastro”
Azienda agricola Biologica Quattrociocchi Americo – Alatri – Frosinone
2° CLASSIFICATO
Olio extravergine Dop “Tenuta Piscoianni Fruttato Intenso”
Azienda agricola Tenuta Piscoianni – Sonnino – Latina
Olio extravergine Fruttato Leggero
1° CLASSIFICATO
Olio extravergine “Oro” (Dop Seggiano)
Ditta la Poderina Toscana di Borselli Davide – Montegiove – Grosseto
2° CLASSIFICATO
Olio extravergine “Principe di Mascio” (Dop Umbria Assisi Spoleto)
Società Agricola Mascio Srl – Trevi – Perugia
Olio extravergine di oliva Fruttato Medio
1° CLASSIFICATO
Olio extravergine “Marfuga” (Dop Umbria Colli Assisi Spoleto)
Azienda Agricola Marfuga – Campello sul Clitunno
2° CLASSIFICATO
Olio extravergine “Don Giacchino” (Dop Terra di Bari – Sottozona di Castel del Monte)
Azienda agricola Leone Sabino – Canosa di Puglia – Barletta/Andria/Trani
Olio extravergine di oliva Fruttato Intenso
1° CLASSIFICATO
Olio extravergine “Iannotta” (Dop Colline Pontine)
Azienda Agricola Iannotta Lucia – Sonnino – Latina
2° CLASSIFICATO
Olio extravergine “Trappeto di Caprafico” (Dop Colline Teatine)
Azienda Agricola Tommaso Masciantonio
Premi Speciali:
- Premio Speciale Amphora Olearia – all’olio finalista che reca la migliore confezione, secondo i parametri del Regolamento – assegnato all’Azienda Agricola Tenute Librandi Pasquale – Vaccarizzo Albanese – Cosenza.
- La Menzione Speciale “Olio Biologico” . al prodotto, certificato a norma di legge, che ha conseguito il punteggio più alto tra gli oli biologici finalisti – assegnato all’olio extravergine “Olivastro” dell’Azienda Agricola Quattrociocchi Americo – Alatri – Frosinone.
- Il Premio Leykos – alla personalità straniera distintasi per la diffusione della conoscenza dell’olio di qualità italiana in Italia e all’estero, a Johnny Madge, collaboratore di giornali e televisioni, per la sua attività di divulgazione, specie verso il consumatore straniero, della cultura del consumo consapevole dell’olio extravergine di oliva italiano di alta qualità.
- Il Premio “Il Coraggio di fare Nuove Imprese Agricole” – riservato alle aziende finaliste avviate nell’ultimo quinquennio – assegnato all’Aziedna L’Olivario – Frantorio Oleario srl di Castelleone di Suasa – Ancona.