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Agricoltura, Coldiretti chiede lo stop al divieto di urea: “Servono regole chiare sul digestato”

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di Redazione

24/09/2025

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Coldiretti torna a farsi sentire sul fronte delle politiche agricole legate alla qualità dell’aria, lanciando un appello al Ministero dell’Agricoltura affinché venga eliminato il divieto di utilizzo dell’urea previsto a partire dal 1° gennaio 2027. Una misura che, secondo l’organizzazione, rischia di colpire duramente gli agricoltori senza garantire reali benefici ambientali, soprattutto in assenza di un quadro normativo chiaro sull’uso dei fertilizzanti organici e del digestato da biogas.

I rischi di un divieto introdotto senza basi scientifiche

Secondo Coldiretti, la limitazione sull’urea è stata introdotta senza un’analisi dettagliata dell’impatto sulle emissioni, ignorando le buone pratiche che ne consentono l’impiego in sicurezza. Tecniche come l’interramento immediato e i sistemi di distribuzione a bassa volatilizzazione, già applicati da molte aziende, garantiscono un totale assorbimento nei cicli colturali, evitando dispersioni e perdite di azoto.

Il rischio, sostengono gli agricoltori, è quello di introdurre un divieto che penalizza la produttività e la sostenibilità economica delle imprese agricole, senza incidere realmente sul miglioramento della qualità dell’aria.

Digestato e fertilizzanti organici: la partita ancora aperta

Coldiretti pone l’accento sulla necessità di regole chiare e definite per l’utilizzo dei fertilizzanti organici, a partire dal digestato, considerato uno strumento fondamentale per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura. Pratiche come l’iniezione diretta nel suolo, la tracciabilità dei conferimenti e l’uso di dosaggi mirati rappresentano già oggi strumenti efficaci per abbattere le emissioni, ma mancano linee guida precise che possano uniformare e incentivare queste pratiche su scala nazionale.

Il decreto che dovrebbe disciplinare il settore è fermo in attesa di valutazioni scientifiche, mentre gli agricoltori chiedono certezze per poter programmare investimenti a lungo termine. “Prima di introdurre limitazioni occorre stabilire regole trasparenti per tutti i fertilizzanti” ribadiscono da Coldiretti, sottolineando come ogni misura priva di basi normative solide rischi di trasformarsi in un colpo inferto alla competitività del comparto.

Il settore agricolo italiano, già impegnato nello sviluppo delle filiere del biogas e del biometano, ricorda di contribuire in maniera rilevante agli obiettivi di decarbonizzazione europei. Proprio per questo, sostengono gli operatori, occorre evitare decisioni affrettate che potrebbero compromettere sia la fertilità dei suoli che gli investimenti in innovazione sostenibile già avviati.

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