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Besciamella: una preparazione semplice che richiede precisione e attenzione ai dettagli

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di Redazione

24/11/2025

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Preparare la besciamella è uno di quei gesti che sembrano immediati, quasi automatici, e invece nascondono una serie di sfumature che determinano il risultato finale. La sua fama di salsa versatile deriva proprio dalla capacità di adattarsi a piatti molto diversi tra loro, dalle lasagne ai gratin di verdure, dai soufflé ai timballi. Ciò che spesso si sottovaluta è che una buona besciamella non è mai frutto del caso, ma la conseguenza di proporzioni equilibrate, tempi rispettati e qualche accorgimento che nasce dall’esperienza più che dalla ricetta.

La base è semplice: burro, farina e latte. Tre ingredienti che, combinati secondo un ordine preciso, danno vita a una crema morbida, vellutata, priva di grumi e dal sapore delicato. Il primo passo consiste nel preparare il roux, cioè la miscela di burro fuso e farina che funge da addensante. Il burro va sciolto a fuoco dolce, senza fretta, perché deve fondersi mantenendo la sua fragranza. Quando la farina viene aggiunta, occorre mescolare con una frusta per evitare che si creino nodi o punti secchi. Il profumo del roux tosta leggermente la farina, eliminando il sapore crudo e preparando la base perfetta per accogliere il latte.

Il passo successivo è quello che spesso crea più timori: l’incorporazione del latte. Versarlo tutto insieme aumenta il rischio di creare grumi difficili da eliminare; aggiungerlo troppo lentamente può rendere la crema pesante o irregolare. L’approccio migliore consiste nel versarlo a filo, continuando a mescolare e lasciando che il roux lo assorba gradualmente. La temperatura del latte non deve essere bollente: tiepido o appena caldo permette alla miscela di amalgamarsi con più armonia. Tuttavia, c’è chi preferisce aggiungere il latte freddo sfruttando lo shock termico per sciogliere eventuali grumi. In realtà, entrambe le strade funzionano; ciò che conta è la costanza del gesto e la capacità di osservare la consistenza che cambia sotto la frusta.

Una volta unito il latte, la besciamella inizia ad addensarsi. La fiamma deve restare moderata, perché una cottura eccessivamente veloce rischia di bruciare la base o di creare una crema poco uniforme. Mescolare con regolarità, senza lasciare la salsa a se stessa, permette di controllare la densità e di evitare che si attacchi sul fondo. In questo momento la besciamella assume la sua familiarità: una crema che si muove lenta, liscia, priva di interruzioni. È anche il momento in cui si può personalizzare il sapore con sale, un pizzico di noce moscata e, se si vuole, una macinata di pepe bianco, che ha il pregio di integrarsi senza alterare il colore.

Ogni cuoco ha la propria idea di consistenza perfetta. C’è chi preferisce una besciamella molto fluida, ideale per avvolgere gnocchi o per nappare verdure delicate; chi invece sceglie una densità più sostenuta, perfetta per le lasagne o per preparazioni che richiedono struttura. A determinare questa differenza non è solo il tempo di cottura, ma anche il rapporto tra burro, farina e latte. La versione più tradizionale prevede 50 g di burro e 50 g di farina per ogni litro di latte, che restituisce una besciamella morbida, adatta a molti utilizzi. Aumentando la farina, la salsa diventa più compatta; riducendola, si ottiene una crema più sottile. Modificare questi rapporti richiede un po’ di esperienza, ma basta osservare come si muove la besciamella nel pentolino per capire se si sta andando verso la direzione desiderata.

Un aspetto spesso ignorato riguarda il riposo. Subito dopo la cottura, la besciamella appare più fluida; raffreddandosi, si compatta in modo naturale. Questo fenomeno va considerato soprattutto quando la si usa per farciture che richiedono precisione. Se deve essere molto morbida nel piatto, conviene tenerla leggermente più liquida in pentola, sapendo che prenderà corpo nei minuti successivi. Allo stesso modo, se la si prepara in anticipo, la superficie può formare una pellicola che si evita coprendo la salsa con pellicola alimentare a contatto.

Ci sono poi le varianti, spesso nate dall’esigenza di adattarsi a gusti o ricette diverse. Sostituire una parte del latte con panna conferisce una consistenza più ricca e un sapore pieno, ideale per gratin di pesce o piatti dove serve una cremosità più avvolgente. Utilizzare un latte di origine vegetale, invece, richiede un bilanciamento attento, perché alcuni bevono comportano una dolcezza aggiunta o una fluidità differente. Con un po’ di pratica, si possono ottenere risultati sorprendenti anche con queste alternative, senza allontanarsi troppo dalla struttura originaria della besciamella.

La preparazione di questa salsa, pur essendo lineare, racconta molto di chi la cucina. La besciamella non impone gesti complessi, ma chiede attenzione continua e un certo senso della misura. È una preparazione che insegna ad ascoltare ciò che succede nella pentola, a capire quando il roux ha raggiunto il colore giusto, quando la crema inizia ad addensarsi e quando è arrivato il momento di spegnere il fuoco. Gestire questi passaggi significa affidarsi alla propria sensibilità più che a una serie di istruzioni rigide, ed è proprio questo che la rende così soddisfacente da preparare.

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