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I Giovani Lanciano il Manifesto Globale per la Trasformazione del Cibo Locale alla Mostra FAO

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di Redazione

15/10/2025

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A Roma, l’11 ottobre 2025, il palco della mostra “From Seeds to Foods” ha accolto una generazione che guarda al cibo come a un terreno di giustizia, identità e futuro. Nella sede della FAO, giovani agricoltori, attivisti, cuochi, imprenditori e ricercatori provenienti da ogni continente hanno presentato il Manifesto Globale per il Cibo Locale, un documento che intreccia aspirazioni e azioni concrete per un sistema alimentare più equo, sostenibile e radicato nei territori. L’evento, che segna la nascita ufficiale dell’Alleanza Giovanile per il Cibo Locale, ha riunito esperienze diverse unite da una visione comune: restituire al cibo il suo valore sociale, culturale e ambientale.

Un nuovo linguaggio per il futuro del cibo

Il manifesto nasce come risposta a un’urgenza collettiva: ripensare la produzione e la distribuzione alimentare in chiave locale, restituendo centralità ai mercati contadini e alle conoscenze tradizionali. I sei impegni su cui si fonda delineano un percorso che parte dalla terra e arriva alle politiche globali, passando per la biodiversità, la tecnologia, l’inclusione e l’attivismo civico.

Dietro ogni principio c’è l’idea che il cibo non sia una merce, ma un legame tra comunità e ambiente. Parlare di “cibo buono” significa difendere la qualità delle produzioni, la dignità dei piccoli produttori e la salute collettiva. Promuovere “mercati alimentari equi” vuol dire riconoscere il ruolo delle economie locali come motori di resilienza. Sostenere “l’informazione e la tecnologia per il buon cibo” significa immaginare un’innovazione che non sostituisca le conoscenze contadine, ma le rafforzi.

Un movimento globale con radici locali

Durante la Terza Assemblea della Coalizione Mondiale dei Mercati Contadini, che ha fatto da cornice al lancio del manifesto, le voci dei protagonisti hanno dato sostanza ai principi del documento. Dai progetti agroecologici del Perù alle piattaforme digitali della Corea del Sud, dalle reti dei giovani agricoltori americani alle esperienze italiane di Coldiretti Giovani Impresa, è emersa una costellazione di pratiche che traducono in realtà il cambiamento auspicato.

La nigeriana Peju Sokunle, oggi attiva in Italia con Rural Hack, ha sottolineato come “il cibo locale sia una forma di libertà collettiva”, mentre Darwin Hinojosa, dell’organizzazione Agroferias Campesinas in Perù, ha ricordato che “proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro”. L’Alleanza Giovanile per il Cibo Locale intende ora consolidare questa rete, promuovendo politiche pubbliche che sostengano la produzione sostenibile, rafforzino i mercati locali e favoriscano la partecipazione dei giovani nella governance del sistema alimentare.

Il manifesto non è soltanto un documento d’intenti, ma un invito aperto a tutte le generazioni: quello di costruire, insieme, un futuro alimentare fondato sulla cooperazione, la giustizia e la responsabilità condivisa.

Redazione

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