Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita nel terzo trimestre 2025: segnali contrastanti dall’economia italiana
di Redazione
Nel panorama economico del terzo trimestre 2025, le imprese italiane si muovono tra cauto ottimismo e persistenti incertezze. L’indagine condotta dalla Banca d’Italia tra il 26 agosto e il 19 settembre, su un campione rappresentativo di aziende con almeno cinquanta dipendenti nei settori dell’industria e dei servizi, restituisce un quadro in chiaroscuro. La fiducia complessiva resta fragile, ma si intravedono segnali di stabilizzazione rispetto alle valutazioni più pessimistiche registrate a inizio anno.
Domanda in stallo e timori legati al commercio internazionale
Il rallentamento della domanda interna e le difficoltà sui mercati esteri continuano a pesare sulla percezione degli operatori. Le imprese segnalano un terzo trimestre di sostanziale stagnazione, condizionato dall’introduzione dei dazi statunitensi sulle esportazioni europee e dall’apprezzamento dell’euro, che ha reso meno competitivi i prodotti italiani sui mercati extra-UE. Questi fattori hanno inciso non solo sui volumi di vendita, ma anche sulle prospettive di breve periodo, rendendo più prudenti le previsioni di crescita.
Nonostante ciò, una parte del tessuto produttivo mostra resilienza: le aspettative per il quarto trimestre prefigurano un recupero moderato delle vendite, sostenuto in particolare dai comparti legati ai servizi avanzati e alla filiera energetica. Tuttavia, la fiducia nelle condizioni operative rimane fragile, riflettendo il peso dei costi logistici, della volatilità dei mercati e di un clima politico-economico globale poco prevedibile.
Occupazione, investimenti e prezzi: un equilibrio delicato
L’occupazione, che aveva mostrato segnali di ripresa nella prima metà dell’anno, tende ora a stabilizzarsi su livelli più bassi. Le imprese dei servizi e delle costruzioni in particolare esprimono maggiore cautela, riducendo le aspettative di assunzione. Parallelamente, si registra un atteggiamento più costruttivo sul fronte degli investimenti: la previsione per il 2025 resta positiva, favorita da condizioni di credito stabili e da una liquidità aziendale giudicata complessivamente adeguata.
Sul piano dei prezzi, i listini industriali e dei servizi mantengono un ritmo di crescita contenuto, coerente con l’andamento osservato nell’ultimo anno. Nel settore delle costruzioni, invece, l’inflazione dei costi rimane più sostenuta, spinta dall’aumento dei materiali e dalla domanda infrastrutturale. Le aspettative sull’inflazione al consumo, pur in lieve calo rispetto ai mesi precedenti, indicano una tendenza alla moderazione nel breve periodo, in linea con gli obiettivi di stabilità perseguiti dalle autorità monetarie.
Nel complesso, l’indagine fotografa un sistema produttivo che si muove con prudenza ma non rinuncia a programmare, cercando un equilibrio tra contenimento dei rischi e rilancio dell’attività economica.
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