La Scuola di Cambridge e l’Italia: nuova ricerca sulla teoria monetaria nel Quaderno n. 56
di Redazione
L’eredità di Marshall e Pigou riletta attraverso i dati italiani
Il nuovo Quaderno di Storia Economica n. 56 esplora l’impianto teorico della Scuola di Cambridge, che tra Ottocento e Novecento trasformò il modo di intendere la moneta. Marshall e Pigou spostarono l’attenzione dal semplice legame tra quantità di moneta e livello dei prezzi verso le funzioni più complesse della moneta come riserva di valore e strumento di previsione economica.
Pigou, in particolare, individuò nel rapporto k – la frazione di reddito che individui e imprese decidono di detenere in forma liquida – un indicatore centrale del comportamento monetario. Tale variabile, sensibile al clima economico e alle aspettative, rappresenta un ponte teorico tra la tradizione classica e le analisi di Keynes in A Treatise on Money e nella General Theory.
La verifica empirica su 140 anni di storia economica italiana
L’indagine del Quaderno utilizza un’imponente base di dati che copre oltre un secolo di storia economica nazionale, dall’Unità d’Italia fino agli anni Novanta. Lo studio sottopone a test statistici la relazione tra k e i tassi d’interesse nominali, rivelando la natura non stazionaria del rapporto e la conseguente instabilità della velocità di circolazione della moneta.
Eppure, quando k viene confrontato con due serie di tassi d’interesse – quelli sui depositi bancari e sui titoli del Tesoro a breve termine – emerge una relazione di cointegrazione che indica un legame strutturale nel lungo periodo. Il modello VECM stimato conferma che, pur tra fasi economiche differenti, il comportamento monetario italiano segue le logiche individuate dalla Scuola di Cambridge: l’interazione fra preferenza per la liquidità e tassi d’interesse rimane un fattore chiave di equilibrio.
Questo lavoro non solo restituisce solidità empirica a un classico della teoria monetaria, ma invita a rileggere le radici storiche del pensiero economico europeo alla luce delle dinamiche che hanno preceduto l’ingresso dell’Italia nell’eurozona.
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