L’evoluzione dell’occupazione agricola nelle Marche secondo i dati INPS 2023
di Redazione
22/11/2025
L’analisi elaborata dall’Ufficio di Statistica del CREA, basata sui dati INPS 2023 relativi agli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, offre uno sguardo approfondito sulle dinamiche occupazionali del comparto primario nelle Marche. Numeri, variazioni e distribuzioni rivelano l’evoluzione di un settore che continua a trasformarsi, specchio delle esigenze del mercato del lavoro, delle caratteristiche territoriali e dei cambiamenti demografici.
Un comparto che cambia: calo degli OTD, aumento degli OTI, più giornate lavorate
Nel passaggio dal 2022 al 2023, il totale degli operai agricoli nelle Marche scende di 101 unità, attestandosi a 18.230 lavoratori. Una variazione apparentemente contenuta che, tuttavia, riflette due tendenze opposte: da una parte diminuiscono gli OTD, dall’altra aumentano gli OTI, segno di una maggiore stabilizzazione dei rapporti di lavoro.
Di questi lavoratori, 7.937 sono stranieri, una quota che rappresenta il 43,5% del totale e che cresce dell’1,6% rispetto all’anno precedente. All’interno della componente straniera, i cittadini comunitari raggiungono 1.022 unità, pari al 12,9% degli stranieri impiegati, registrando una lieve flessione dello 0,9%.
Il dato che spicca maggiormente è l’aumento delle giornate di lavoro: +69.922, per un totale di 2.232.763 giornate. A incidere sono sia gli OTD sia gli OTI. Gli operai stranieri coprono 1.010.807 giornate, pari al 45,3% del totale, con un incremento dell’1,1%. All’interno di questo segmento, le giornate dei comunitari sono 144.302, il 14,3% del totale degli stranieri, in leggera diminuzione (-0,6%).
La presenza femminile cresce e rafforza il proprio ruolo nel settore
Il 2023 vede un aumento delle operaie agricole: +21 unità, per un totale di 4.880 donne impiegate, pari al 26,8% dell’intera forza lavoro agricola regionale. Anche in questo caso la componente straniera ha un peso rilevante: 1.694 operaie, cioè il 34,7% del totale femminile. Le comunitarie ammontano a 451, pari al 26,6% della componente straniera.
Sul fronte delle giornate lavorate, le donne totalizzano 612.049 giornate, con un incremento di 26.891 rispetto al 2022. Le lavoratrici straniere contribuiscono per 234.819 giornate (38,4%), mentre le comunitarie registrano 66.748 giornate, pari al 28,4% della quota straniera.
Il quadro evidenzia una partecipazione femminile sempre più stabile e significativa, articolata lungo linee di provenienza che confermano il ruolo decisivo della manodopera straniera nel mantenere l’equilibrio produttivo regionale.
Un lavoro di monitoraggio che si inserisce nella collana CREA-INPS
Lo studio rientra nel Programma Statistico Nazionale e prosegue il filone inaugurato dal Centro Politiche e Bioeconomia del CREA, che negli ultimi anni ha costruito una banca dati dettagliata e comparabile dell’occupazione agricola, con volumi sia nazionali che regionali. La collana “Gli operai agricoli secondo i dati INPS” rappresenta oggi uno strumento strutturato, consultabile online, utile a ricercatori, decisori pubblici e organizzazioni di settore per comprendere l’evoluzione del lavoro agricolo in Italia.
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