Nel cuore di Roma nasce un nuovo arboreto: il CREA mette a dimora 180 ontani neri per tutelare la biodiversità
di Redazione
24/11/2025
Nella Giornata nazionale degli alberi, celebrata il 21 novembre, il CREA ha scelto di dare un segnale concreto al territorio realizzando un arboreto interamente dedicato all’ontano nero all’interno dell’Azienda sperimentale del Centro Foreste e Legno, a Roma. Un intervento che va oltre la semplice messa a dimora di nuove piante e si pone come tassello strategico per comprendere, conservare e rigenerare gli ecosistemi umidi, tra i più vulnerabili della nostra regione.
Un laboratorio a cielo aperto per proteggere le zone umide
Le 180 piante di ontano nero – specie tipica delle sponde dei corsi d’acqua e degli ambienti palustri – rappresentano un patrimonio genetico prezioso. L’obiettivo dell’arboreto è duplice: da un lato studiare come popolazioni locali, provenienti da aree diverse del Lazio, si adattano e crescono in condizioni controllate; dall’altro creare una vera e propria riserva di seme autoctono, indispensabile per interventi di recupero ambientale fondati su materiale vegetale locale.
Il progetto si inserisce nel quadro più ampio di VIVI4ROMA, iniziativa finanziata da Roma Capitale e realizzata dal CREA per riportare natura e biodiversità nelle aree urbane e periurbane della città. Il percorso è pensato come una filiera completa: raccolta dei semi nelle popolazioni naturali, produzione delle giovani piante nel vivaio sperimentale, studio della loro risposta in arboreto e infine restituzione al territorio attraverso nuovi impianti.
In un momento storico in cui gli ecosistemi delle zone umide risultano particolarmente esposti agli effetti del cambiamento climatico, alle alterazioni idriche e alla diffusione di specie invasive, disporre di un arboreto da seme significa avere uno strumento scientifico e operativo per garantire la continuità genetica delle specie locali.
L’impegno del CREA tra ricerca, tutela e rigenerazione
Un arboreto di questo tipo non è solo un luogo di osservazione, ma un presidio per la conservazione attiva, che si inserisce perfettamente nelle Nature-based Solutions promosse anche dal recente Regolamento europeo sul ripristino della natura. Grazie ai semi prodotti dagli ontani del nuovo impianto, sarà possibile sostenere interventi di recupero in aree degradate del Lazio utilizzando materiale adattato al territorio, garantendo così maggiori probabilità di attecchimento e stabilità ecologica.
Nelle parole del presidente del CREA, Andrea Rocchi, emerge chiaramente il valore simbolico e operativo dell’iniziativa:
«I 180 alberi messi a dimora dal CREA sono il segno del nostro impegno per valorizzare gli habitat naturali e supportare interventi di ripristino efficaci a Roma e nel Lazio. Anche grazie ai loro semi potranno contribuire, nel loro piccolo, all’ambizioso obiettivo europeo di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030».
Un progetto che unisce ricerca, tutela ambientale e visione strategica, e che ribadisce come la transizione ecologica passi anche attraverso gesti apparentemente semplici, come piantare un albero, quando questi gesti sono sostenuti da conoscenza scientifica e da un piano di gestione capace di guardare lontano.
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