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Pagamenti istantanei e interoperabilità: la proposta della Banca d’Italia per transazioni globali in tempo reale

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di Redazione

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Un modello per superare i confini nazionali dei pagamenti digitali

ROMA – La Banca d’Italia ha pubblicato un nuovo approfondimento nella collana “Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento” dedicato a uno dei temi più sensibili della finanza contemporanea: l’interoperabilità tra i sistemi di pagamento istantanei (Instant Payment Systems, IPS) per abilitare transazioni transfrontaliere e cross-currency.
I pagamenti istantanei rappresentano oggi uno degli strumenti più avanzati nella digitalizzazione dei servizi finanziari, consentendo il regolamento immediato delle transazioni e una conferma in tempo reale tra le parti. Tuttavia, la loro efficacia è ancora confinata entro i limiti delle singole giurisdizioni nazionali, con scarsa interoperabilità tra sistemi di paesi diversi.
Il lavoro della Banca d’Italia si concentra proprio su questo punto, proponendo un modello tecnico innovativo in grado di collegare le diverse piattaforme nazionali, mantenendo la rapidità e la trasparenza dei pagamenti domestici anche in contesti internazionali.

Un sistema decentralizzato e senza hub centrale

La proposta si distingue per la scelta di un’architettura decentralizzata, che elimina la necessità di un hub centralizzato o di un’autorità comune incaricata di gestire l’infrastruttura globale. L’idea è quella di costruire una rete di sistemi autonomi ma interoperabili, capaci di dialogare direttamente attraverso un protocollo standardizzato e un gateway di traduzione dei messaggi.
Questo approccio sfrutta le connessioni bilaterali già esistenti tra i vari sistemi di pagamento istantanei, riconvertendole in una rete distribuita in cui ogni partecipante mantiene la propria autonomia operativa, ma condivide uno schema di comunicazione uniforme. In questo modo, la transazione internazionale potrà essere processata sincronamente, garantendo tempi e modalità equivalenti a quelli dei pagamenti domestici, anche quando coinvolge valute diverse.
Il modello, secondo la Banca d’Italia, offre maggiore flessibilità e sicurezza, riducendo i rischi legati alla concentrazione tecnologica e amministrativa in un unico punto di controllo, e al contempo permette una scalabilità graduale, adattabile ai diversi contesti normativi e operativi dei paesi coinvolti.

Implicazioni e prospettive per l’ecosistema finanziario

Il documento apre una prospettiva concreta verso un futuro in cui i pagamenti digitali potranno davvero operare oltre i confini nazionali, mantenendo l’immediatezza che ha reso gli IPS lo standard di riferimento nei pagamenti al dettaglio. L’interoperabilità proposta non richiede una rivoluzione infrastrutturale, ma un processo di armonizzazione tecnica e normativa, basato sulla cooperazione tra banche centrali, operatori di mercato e autorità di vigilanza.
Nel panorama europeo e globale, l’iniziativa si inserisce in un momento in cui cresce la necessità di sistemi di pagamento più inclusivi e interoperabili, capaci di supportare il commercio internazionale e le esigenze delle economie digitali.
L’idea di un ecosistema interconnesso e immediato, sviluppato su protocolli aperti e standard condivisi, rappresenta una direzione concreta per rendere i pagamenti cross-border più efficienti, trasparenti e accessibili, favorendo una finanza globale più integrata e meno frammentata.

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