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Pescara celebra il Villaggio Coldiretti 2025: il futuro del cibo tra politica, agricoltura e comunità

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di Redazione

06/11/2025

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L’edizione 2025 del Villaggio Coldiretti si è aperta a Pescara con l’inno di Mameli interpretato dal tenore Piero Mazzocchetti, dando avvio a tre giornate che trasformano il cuore della città in un laboratorio diffuso di cultura agricola, sostenibilità e identità italiana. Il taglio del nastro, avvenuto in piazza Salotto all’interno del Palatenda, ha dato il via all’incontro inaugurale dal titolo emblematico “Il cibo del futuro o il futuro del cibo?”, che ha riunito istituzioni, agricoltori, esperti e cittadini in un confronto aperto sulle sfide della produzione alimentare e del modello agricolo nazionale.

Agricoltura e politica: un patto per il futuro

A introdurre i lavori, il sindaco di Pescara Carlo Masci, che ha ricordato quanto la manifestazione rappresenti “una festa delle radici del Made in Italy, ma anche un’occasione per riflettere sul valore del lavoro agricolo come fondamento dell’economia e della comunità”. Le sue parole hanno tracciato la cornice di un dibattito che ha posto al centro il ruolo della politica nel sostenere chi produce, custodisce la terra e garantisce la qualità del cibo.

Il presidente di Coldiretti Abruzzo, Pietropaolo Martinelli, ha sottolineato come il Villaggio sia una vetrina che racconta il legame tra agricoltura e società, ma anche un momento di responsabilità: “Il futuro dell’agricoltura – ha detto – dipende dalla capacità delle istituzioni di sostenere costi e sfide che le imprese agricole da sole non possono affrontare”. Un messaggio ribadito dal segretario generale Vincenzo Gesmundo, che ha parlato del cibo come “atto di democrazia”, ricordando che “la tecnologia e l’intelligenza artificiale devono restare al servizio dell’uomo e non diventare strumenti di dominio”.

L’Abruzzo agricolo tra innovazione e identità

Nel corso della tavola rotonda, il Capo Area Azione Sindacale e Legislazione, Fabrizio Di Marzio, ha evidenziato la necessità di una nuova alleanza “tra produttori e consumatori, tra economia e ambiente, per costruire un modello alimentare che rimetta al centro la persona e la natura”.

Anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso il sostegno della Regione alle imprese agricole, definendo il Villaggio “una festa dell’identità abruzzese e dell’eccellenza agroalimentare”. Al suo fianco, il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, ha ribadito l’impegno del Governo nel difendere la qualità, la sicurezza alimentare e la dignità di chi lavora la terra.

Dallo scenario emerso durante l’incontro, l’Abruzzo appare come una regione agricola in movimento, che nonostante le difficoltà globali mostra dinamismo e capacità innovativa. Con il 17,2% della superficie agricola dedicata al biologico, si colloca infatti al quinto posto in Italia, segno di una transizione in corso verso modelli produttivi più sostenibili.

Il messaggio finale, lanciato da Martinelli come appello collettivo, è chiaro: serve un “Patto per il Futuro del Cibo”, un impegno condiviso tra istituzioni e agricoltori per garantire reddito, sicurezza e tutela ambientale.

La giornata si è chiusa con la performance “Laccio d’amore per le strade del Villaggio” della Compagnia della Pescara, un omaggio poetico all’unione tra tradizione e innovazione, preludio di tre giorni in cui Pescara diventa il cuore pulsante dell’agricoltura italiana.

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