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Piante che migliorano l’aria negli spazi chiusi: dal salotto all’aula scolastica

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di Redazione

28/09/2025

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Con l’arrivo dell’autunno e la ripresa delle attività in casa, a scuola e in ufficio, il tema della qualità dell’aria negli ambienti chiusi torna ad attirare l’attenzione di famiglie, docenti e lavoratori. Mal di testa ricorrenti, cali di concentrazione, stanchezza e disturbi respiratori sono spesso associati alla cosiddetta “Sick Building Syndrome”, una condizione legata all’accumulo di polveri sottili e gas nocivi negli edifici.

In questo contesto, la Consulta florovivaistica di Coldiretti ha avviato l’iniziativa “Vitamina Verde: i benefici di piante e fiori per gli edifici e per la nostra salute”, nei mercati di Campagna Amica delle principali città italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e fornire strumenti pratici per rendere più salubri i luoghi che frequentiamo ogni giorno.

Le “piante filtro”: dai superpoteri naturali alla ricerca scientifica

Ogni pianta possiede peculiarità uniche nel contrastare specifici inquinanti. Le felci e il fico beniamino sono particolarmente indicati per contrastare il fumo di sigaretta, mentre anthurium e spatifillo neutralizzano l’odore dell’ammoniaca, frequente nei prodotti per la pulizia. In ufficio, accanto a stampanti e fotocopiatrici, ficus e violetta africana possono limitare gli effetti della trielina, un solvente invisibile ma dannoso. Per le camere da letto, invece, aloe e sansevieria risultano preziose poiché producono ossigeno anche in assenza di luce, migliorando la qualità del riposo.

Queste proprietà, già note nel mondo florovivaistico, hanno trovato conferma nella sperimentazione congiunta Coldiretti–IBE-CNR, avviata nel 2022. I risultati, ottenuti nelle scuole, hanno dimostrato una riduzione del 20% della concentrazione di CO₂ e del 15% delle polveri sottili PM2,5, con effetti tangibili sulla capacità di concentrazione e sull’apprendimento dei più giovani, maggiormente esposti ai rischi degli inquinanti indoor.

Un investimento sulla salute e sul Made in Italy florovivaistico

Scegliere piante prodotte in Italia significa anche sostenere un comparto che nel 2024 ha raggiunto un valore di 3,3 miliardi di euro. Le coltivazioni nazionali offrono vantaggi concreti: maggiore freschezza e profumo, assenza di lunghi trasporti che compromettono la qualità, e l’osservanza di standard più severi nell’uso dei fitosanitari. Ogni acquisto diventa quindi non solo un gesto di cura personale e familiare, ma anche un contributo al tessuto produttivo e all’ambiente.

Felci, aloe, ficus e le altre piante da interno non sono semplici elementi decorativi: sono alleati silenziosi che agiscono come veri e propri filtri biologici, capaci di migliorare sensibilmente la qualità dell’aria che respiriamo quotidianamente. Inserirle negli spazi in cui viviamo e lavoriamo non rappresenta una moda passeggera, ma una scelta concreta di benessere, sostenibilità e responsabilità.

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