Pioppicoltura, Coldiretti rilancia la filiera: un’alleanza tra agricoltura, industria e ambiente
di Redazione
19/09/2025
L’Italia torna a puntare sul pioppo come risorsa strategica per l’industria del legno e della carta, ma anche come alleato nella tutela ambientale. Coldiretti ha infatti firmato la nuova intesa interregionale che coinvolge Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia insieme al mondo della ricerca e alle imprese del settore. L’accordo rinnova quello sottoscritto nel 2014 a Venezia e intende invertire la tendenza al calo delle superfici coltivate, assicurando al Paese una maggiore disponibilità di materia prima nazionale e riducendo la dipendenza dall’estero.
Una risorsa che sostiene economia e ambiente
Il pioppo, coltura tipica della Pianura Padana, fornisce da solo circa il 45% del legname lavorato in Italia. Si tratta di una quota decisiva per un settore che sostiene migliaia di imprese e che rischierebbe di indebolirsi senza una strategia condivisa. Ma oltre al valore economico, il pioppo è riconosciuto anche per il suo ruolo ambientale: sequestra anidride carbonica, contribuisce alla difesa idrogeologica e tutela il paesaggio rurale.
“Con questa intesa – ha evidenziato Gianluca Barbacovi, presidente Coldiretti Trentino Alto Adige e Federforeste – si ribadisce il carattere strategico della pioppicoltura, che unisce filiera produttiva e sostenibilità”. Le Regioni firmatarie e le associazioni di categoria hanno quindi assunto un impegno comune per garantire continuità e certezze agli operatori.
Gli obiettivi dell’accordo
Tra i punti centrali dell’intesa vi è l’incremento delle superfici coltivate, sostenuto dagli strumenti previsti dal Piano Strategico della PAC 2023-2027 e dai Complementi di Sviluppo Rurale. Viene inoltre promosso l’utilizzo di cloni a basso impatto ambientale, capaci di ridurre l’uso di risorse e rafforzare la resilienza delle colture.
Una particolare attenzione sarà dedicata alla gestione dei pioppeti in aree protette e nelle fasce fluviali, dove sarà necessario conciliare la continuità produttiva con la salvaguardia della biodiversità. L’accordo prevede anche strategie comuni per intercettare fondi europei, in particolare quelli legati allo sviluppo rurale e al nuovo Regolamento sul Ripristino della Natura.
Secondo Barbacovi, l’intesa rappresenta un passaggio necessario per rafforzare l’autosufficienza del Paese in materia di legno, migliorare il reddito delle aziende agricole e consolidare un comparto che incrocia economia, ambiente e società. La sfida, adesso, sarà trasformare i buoni propositi in azioni concrete e stabili, senza interruzioni normative e con strumenti di sostegno duraturi.
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