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Stop ai cibi spazzatura nelle scuole: il Manifesto di Udine per un’educazione alimentare consapevole

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di Redazione

19/09/2025

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Un segnale forte e chiaro arriva da Udine, dove Coldiretti ha presentato il Manifesto per l’Educazione Alimentare nelle Scuole, cinque punti che intendono ridisegnare il rapporto tra bambini, famiglie, istituzioni e cibo. L’iniziativa, illustrata durante l’evento “Cibo naturale: un patrimonio da difendere”, non si limita a una dichiarazione d’intenti ma propone azioni concrete per contrastare l’obesità infantile e restituire al cibo il ruolo di bene comune, legato alla salute e alla cultura.

Cibo a km zero e stop al junk food nelle scuole

Il primo obiettivo riguarda le mense scolastiche, che Coldiretti immagina come luoghi di salute e di educazione: introdurre sistematicamente cibo locale, stagionale e di filiera corta, sottraendo gli appalti alla logica del massimo ribasso, significa dare priorità alla qualità e alla sostenibilità. Parallelamente, si chiede una norma nazionale che vieti nei distributori automatici degli istituti snack iperzuccherati, bibite gassate e prodotti ultra-processati, per ridurre l’esposizione quotidiana dei più giovani al cosiddetto “cibo spazzatura”.

Educazione alimentare come prevenzione e patto con le famiglie

Accanto alla riforma delle mense, il Manifesto pone l’accento sull’educazione alimentare come strumento di prevenzione. Non basta fornire un pasto più sano, occorre anche spiegare ai bambini da dove arriva il cibo, come si produce e perché è importante preferire una dieta equilibrata. Da qui l’idea di un patto educativo che unisca scuole, famiglie e agricoltori, con il supporto della rete di fattorie didattiche e dei percorsi promossi da Campagna Amica. Una collaborazione che permetta di rafforzare la consapevolezza non solo dei più piccoli, ma anche degli adulti che ne influenzano le scelte quotidiane.

Una strategia nazionale per affrontare l’obesità infantile

La preoccupazione per l’aumento dell’obesità infantile in Italia ha portato Coldiretti a chiedere una strategia nazionale strutturata, capace di fissare obiettivi chiari e condivisi tra governo, regioni e comunità educative. A questo si aggiunge una proposta innovativa: rendere le classi spazi più salubri con l’introduzione di piante in grado di ridurre l’anidride carbonica e le polveri sottili, migliorando la qualità dell’aria e il benessere psicofisico degli studenti.

Il messaggio che arriva da Udine è netto: garantire alle nuove generazioni un futuro più sano richiede una visione integrata, in cui il cibo diventi strumento di cultura, prevenzione e coesione sociale.

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